L'unica storia,Julian Barnes, Einaudi
p.5 Che cosa preferiresti, amare di piu' e soffrire di piu'; o amare di meno e soffrire di meno? Credo che, alla fine, l'unica vera domanda sia questa
p.229 Forse e' impossibile catturare l'amore in una definizione; forse lo si puo' catturare soltanto in una storia.
pre(i)storia
Mostri che ridono,Denis Johnson, Einaudi
p.215 Comuqnue, la piccola percentuale di me che si sente bene sta da dio.
Il grande evento, Peter Handke, Garzanti
p.21 Eppure gli mancava, "l'amore". Senza virgolette: l'amore gli mancava. Gli mancavaogni giorno, una volta meno dolorosamente, una volta come dolore dei dolori, un dolore quotidiano,in qualche modo. La mancanza d'amore lo indignava, tra l'altro anche contro se stesso, ma poi,alla fine, al di la' di se stesso. Del resto, a pensarci bene, non era tanto una mancanzaa essere cosi' irritante, quanto piuttosto un'assenza. Una mancanza sarebbe gia' statauna forma d'amore, magari piu' completa e piu' promettente per l'avvenire di una presente,tangibile, viva, per cosi' dire, come il "Mi manchi!" rivolto a qualcuno assente, e questaera una specie d'amore. No, l'amore non gli mancava. Restava orribilmente assente, e cosi'anche in questa, quella mattina.
Io sono alfa,Patrick Fogli, Frassinelli
p.259 Lo abbiamo fatto per farvi capire come si sta a non avere nulla, dice, a non poter contare piu' su nulla, a non avere speranza, a essere spaventati da tutto,senza capire perche'. ... Potevamo perder, la maggiornaza di noi credeva che sarebbe successo,che avreste dato l'anima per preservare il vostro modo di vivere. ... Per spazzarci viabastava resistere.
Qualcosa, la' fuori,Bruno Arpaia, Guanda
p.217 Forse penso' che almeno li aveva messi in salvo. Forse stava pensando che era quasi pronto, quando l'ultima onda del tempo lo sfioro'.Poi lo sommerse.
Osare dire,Cesare Viviani , Einaudi poesia
p. 54 No, non sapremo mai / se quel che abbiamo avuto / ci e' stato dato, /se in tutta la vita / abbiamo conquistato / un filo d'erba, un frutto, un sorriso.
Sottomissione,Michel Houllebecq, Bompiani
p.252 Un po' com'era successo, anni prima, a mio padre, avrei avuto una nuova opportunita';e sarebbe stata l'opportunita' di una seconda vita, senza molto nesso con la precedente.Non avrei avuto niente da rimpiangere.
La variante di Luneburg,Paolo Maurensig, Adelphi
p.61 non siamo noi a poter decidere come e quando abbandonare gli scacchi -poiche' sono essi a dominarci.
p.106 "Bussano" disse, con una voce in falsetto "non mi lasciano mai in pace, non c'e' mai fine a questo tormento,notte e giorno bussano alle pareti della mia stanza." p.153 Solo allora capii che cosa volesse intendere dicendo che c'era una posta che avremmo potuto utilizzare entrambi,solo allor capii a che cosa si riferiva, perche' da quel momento ci saremmo giocati la vita, la vita che nel campo di Bergen Belsen valeva meno di un Pfennig, meno di una manciata di fave secche.
L'affare Vivaldi,Federico Maria Sardelli, Sellerio
p.42 E' cosi' che fa il tempo: ti conduce davanti gli eventi, che tu lo voglia o no.
p.188 Ebbero un consomme' lunghissimo al gusto di sale, poi dei crostini guarniti d'incerto materiale organico che solopiu' tardi si scopri' essere fegato di pollo, uno squisito fricando' in cui i pezzi di manzo eran sostituiti daruscite copie sagomate in mogano e finalmente il delizioso bonet alle nocciole in cui le chiare d'ovo s'eranorifiutate di soggiacere all'umiliante pratica della montatura, conferendo cosi' al manufatto l'invitanteaspetto di una poltiglia bavosa. Non c'era alcun dubbio: la signora Maria Pierina Peyron sposata Curlo era una finissimastorica e filologa.
Cosa fare a Faenza quando sei morto, Gene Gnocchi, Bompiani
p.105 Andavo a vedere un nuovo musical sul Subbuteo proposto dalla Compagnia dell'Arancia,il "Grande musical del Subbuteo". C'era un ditone gigantesco di cartapesta con l'unghia pitturata(perche' la cosa bella e' che gioca una donna) e ci sono ventidue attori su dei basamenti che stannofermi immobili mentre il ditone per quattro ore gioca la partita. Potrebbe sembrare monocorde,invece e' eccezionale. Grandi musiche. Nel primo tempo ci sono i piu' grandi successi di Pago,nel secondo tempo Alex Britti canta unplugged i piu' grandi successi unplugged di Pago.
p.105 Fino a qualche anno fa stavo con una donna che voleva vivere, con una gran vogliadi fare sesso, di viaggiare, vedere il mondo, fare figli, avere amanti... Poi lei ha rivistouno che l'ha fatta soffrire quando aveva vent'anni e ha deciso che l'uomo della sua vita non ero piu' io, sfortunatamente.
p.114 A Roma in quei giorni lancaivano un nuovo prodotto, una lozione per capelli per chi neha pochi. Dopo cinque minuti vi fa rimpicciolire la testa e quei pochi capelli sembrano una chioma.Tanto, diceva lo slogan, la testa al giorno d'oggi a cosa serve: serve a reggere i capelli.
Mariti. O le imperfezioni di Gi, Valentina Diana, Einaudi
p.18 Gi si e' fatto rapinare e mi ha insegnato la gentilezza e la smisuratezza, perche'Gi e' smisurato e gentile come un dolce stilnovista, ma con meno capelli, e mi dice tutti i giorni Io ti insegnero' il lieto fine.
p.149 Un Gi che c'era, se lo cercavo con lo sguardo era li', non lontano, dietro qualosache si trovava sempre in un tempo che sembrava cosi' grande da essere praticamente infinito.E dove dentro poteva non succedere niente perche' non c'era bisogno. Era una cosa che meno esisteva,piu' stava al sicuro.
p.266 Poi la mattina mi sveglio e guardo Gi e vedo che questi mesi di vita in campagna l'hanno moltocambiato. Gli sono cresciut i peli nelle orecchie e anche dietro il collo, come un lupo.Allora gli dico Vieni qui. Che vuoi?, dice Gi, perche' vede che ho in mano un paio di forbici lunghissime. Dobbiamo potarti, gli dico. Allora lui si mette seduto, e si lascia fare le cose buone.
p.268 Io e Gi abbiamo questo fatto in comune, che non siamo programmati per andare da una parte sola,ma per sperare e per restare senza niente, e poi scoprire che quel niente, che sembrava un niente, alla fine non era un vero niente ma un qualcosa, che anche la fine non era una fine, ma un pezzo di una cosa non ancora finita. La vita non puo' finire, mi diceva Gi una delle nostre notti, perche' la vita e' un insieme di cose talmente piccole che anche se la tagli e la tagli, ce n'e' sempreun po'. Anche se muori, ne resta comunque un po' nella vita degli altri, per esempio.
Ognuno potrebbe, Michele Serra , Feltrinelli
p.89 Cosi' mentre guido verso casa, con lo stereo muto e la Gran Figa spenta, penso che a Ricky avrei dovuto dire semplicemente questo: la mia opinione e' che ognuno dovrebbe fare un passo indietro. Da tutti i punti di vista. Anche fisicamente.Darsi un poco di spazio e, dandoselo, darne anche a chi gli sta attorno. Come c'e' un frattempo tra un'azione e l'altra, cosi' dovrebbe esserci un fralluogotra una persona e l'altra. E come il frattempo, cosi; il fralluogo serve a dare fiato.Un passo indietro e una parola in meno. A cominciare da me, che sto decisamente parlando troppo di me stesso.
Saggio sul cercatore di funghi, Peter Handke, Guanda
p.8 Com'e' possibile? Quel paio di passi dentro e fuori mossi per dirigermi verso la scrivania sarebbero un "cammino"? Un "mettri-in-cammino"? Una "partenza"? Cosi' mi pareva. Cosi' l'ho vissuto. Cosi' e' stato.
p.17 Perdersi nell'ascolto voleva dire non essere una cosa sola.
p.56 Quello che via via, qui e poi la', si offriva al suo sguardo egli lo raccontavaa se stesso in silenzio.
p.116 E non ti pare raro che un nutrimento tratto dalle profondita' del regno terrestreriesca a farti levare il capo verso il cielo?
p.169 E ora lei gli stava di fronte, come davanti a un lontanissimo orizzonte, questostesso orizzonte, e questa volta egli non crco' con gli occhi la cosa che la donnateneva tra le braccia , bensi' la guardo' dritto in volto, e la riconobbe di nuovo.Un tempo aveva visto se steso come il suo salvatore. O come colui che l'avrebbe completata.E adesso? Adesso era l'esatto contrario. Ando' verso di lei? No. Sebbene non fossero piu' di due, tre, al massimo quattro i passi che lo separavano da lei, egli corse, dafermo che era le corse incontro. Solo i bambini, fino ad allora, avevo visto iniziare a correreda fermi in quel modo, per andare incontro ora al padre, ora alla madre, o a chicchessia.
Solo bagaglio a mano, Gabriele Romagnoli, Feltrinelli
p.11 In media, cosi' hanno speso la propria esistenza: 23 anni a dormire, 20 a lavorare, 6 a mangiare, 5 a bere e fumare, altri 5 aspettando un appuntamento, 4 a pensare, 228 giorni a lavarsi la faccia e i denti, 26 giocando con i figli, 18 a farsi il nodo della cravatta. E, da ultimo, 46 ore di felicita'.
p.45 E' importante, ricordatene. Non trascrivere o sottolinare: ricorda. Oppure, dimentica. Volta pagina.
p.56 L'oblio, una forma di liberta'. Tra la liberta' e la sicurezza ho sempre scelto la liberta'. Tra la liberta' e la salvezza, la liberta'. Sopra ogni cosa.
Volete farmi venire un dubbio: la liberta' o la bellezza?
p.69 In Giappone hanno creato una sorta di "arte del meno". Si chiama danshari. Il nome viene dall'unione di tre verbi: dan (rifiutare), sha (buttare), ri (separarsi, dal desiderio di possesso).
p.86 ...una generazione senza troppo passato ne' avvenire, ma con una inflessibile attrazione verso il presente, inafferabile, imprevedibile, disancorata dal suolo e dal tempo. In sintonia piena e pura con l'esistenza. E poi, quando finisce, arriva qualcuno a dirti: ti sia lieve la terra. Fallo tacere.Ti sia lieve la vita. Per attraversarla, ho un unico insegnamento. Credetemi: solo bagaglio a mano.
L'uomo e l'universo, Niel Turok, il Saggiatore
p.171 [citando Julian Huxley] secondo cui l'uomo scopre di non essere "nient'altro che l'evoluzione diventata cosciente di se stessa"
p.172 Siamo esseri analogici, che vivono in un mondo digitale che si sta affacciando su un futuro quantistico
p.191 Che privilegio essere vivi! in verita', oggi sta forse prendendo forma l'opportunita' migliore di tutti i tempi
Era di maggio, Antonio Manzini, Sellerio
p.91 "Mettilo agli atti, Italo. In una notte di maggio, alle ore ... una e dieci, al vicequestore Rocco Schiavone piomba addosso una rottura di coglioni di decimo grado!"
p.346 "Italo, scusa se ti disturbo nel mio ufficio" disse Rocco appena entrato. L'agente era sdraiato sul divano e teneva delle fotografie in mano. "Ecco, vuoi aggiungere un'altra rottura di coglioni li' fuori sul cartello?" "Dimmi", rispose tirandosi su."L'invasione del perimetro esistenziale. Lo so che per te e' un concetto inafferabile, ma mettilo a un ottavo livello. Anzi nono."
L'impero di Azad, Ian M. Banks, Fantascienca e Fantasy Nord
p.321 -Tu mi disgusti, Morat Gurgeh - disse Nicosar rivolto al chiarore rossastro ad ovest, - la vostra cieca
insipida morale non riesce nemmeno a dar conto del suo successo qui, e tu tratti questo gioco marziale
come se foss un lurido balletto. E' fatto per lottare e combattere contro, ma tu hai tentato di sedurlo.
Lo hai pervertito; hai sostituito la nostra sacra testimonianza con la tua oscena pornografia...
tu lo hai corrotto, sporcato ... maschio. ... "Repulsione" non si avvicina nemmeno ad espriemre quello che provo per la vostra... Cultura.
Voi non conoscete ne' gloria, ne' orgoglio, ne' adorazione. Avete il potere, quello l'ho visto, so cosa potete fare... ma siete comunque impotenti.
Lo sarete sempre. ...... E, d'altra parte, cos'avrebbe potuto dire? Che l'intelligenza poteva essere migliore e piu' forte della cieca forza evolutiva
che si affidava alla mutazione, alla competizione e alla morte? Che la cooperazione cosciente poteva essere piu' efficiente della competiozione ferale?
Verso la creativita' e oltre, Ed Catmull, Sperling & Kupfer
p.331 ...dare libero sfogo alla creativita' significa perder il controllo, accettare il rischio,
confidare nei colleghi, lavorare per aprire loro la strada e prestare attenzione a tutto cio'
che puo' suscitare paura. Fare tutto questo non rendera' necessariamente piu' semplice il compito
di gestire una cultura crativa. Ma l'obiettivo non ela semplicita'; l'obiettivo e' l'eccellenza.
Incontri e agguati, Milo De Angelis, Mondadori Poesia
p.9 Questa morte e' un'officina / ci lavoro da anni e anni / conosco i pezzi buoni e quelli deboli, /
i giorni propizi, la virtu' / di applicarzi minuto per minuto e quella / di sostare, sostare e attendere /
una soluzione nuova per il guasto. / Vieni, amico mio, ti faccio vedere, / ti racconto.
p.31 Questa sera ruota la vena / dell'universo e io esco, come vedi, / dalla mia pietra per parlati ancora /
della vita, di me e di te, della tua vita, / che osservo dai grand notturni e ti scruto e sento /
un vuoto mai estinto nella fronte, un vuoto / torrenziale che ti agitava nel rosso dei giochi /
e adesso ritorna e ancora ritorna / e arresta la danza delle sillabe / dove accadevi ritmicamente e tu /
sei offeso da una voce monocorde e tu / perdi il gomitolo dei giorni e spezzi / la tua sola clessidra e ristagni e vorrei /
aiutarti come sempre ma non posso / fare altro che una fuga partigiana da questo cerchio /
e guardare il buio che ti oscilla tra le tempie e ti castiga, / figlio mio.
p. 33 Bella come un grido ti ritrovo nel tintinnio delle colline
Le particelle elementari, Michel Houellebecq, Bompiani
p.86 Lui avrebbe attraversato le umane emozioni, talvolta sentendosele vicinissime; altri avrebbero conosciuto la felicita' o la disperazione; nulla di tutto cio' sarebbe mai riuscito a riguardarlo o a colpirlo. Quella sera, pur continuando a ballare, Annabelle non gliaveva staccato gli occhi di dosso. Lui aveva avvertito il desiderio di riscuotersi, ma non c'erariuscito; aveva avuto la nettissima sensazione di sprofondare in un'acuqa gelida.Eppure tutto era eccessivamente calmo. Si sentiva separato dal mondo da qualche centimetrodi vuoto che formava intorno a lui un guscio o un'armatura.
p.131 I rari momenti di felicita' dei suoi anni di liceo, Bruno li aveva trascorsi cosi', seduto su un gradinotra due piani, poco dopo la ripresa delle lezioni. Tranquillamente appoggiato al muro, a uguale distanza dai due pianerettoli, con gli ochhi o semichiusi o spalancati del tutto, aspettava. ... Ma in genere non arrivavanessuno, tutto era straordinariamente tranquillo; allora, dolcemente e come furtivamente, a piccoli slanci brevi,sui gradini a piatrelle grigie (non era piu' a lezione di storia, non era ancora a lezione di fisica), il suo spirito ascendeva verso la gioia. ... Per quanto lo riguardava, cominciava ad avere un po' di sonno;non chiedeva piu' niente, non era piu' da nessuna parte; lentamente e gradualmente il suo spirito ascendeva verso il regno del non-essere; verso la pura estasi della non-presenza al mondo. Per la prima volta da quandoaveva tredici anni, Bruno si senti' quasi felice.
p.291 "Io sono rimasto ateo, ma capisco come qui si possa essere cattolici.Questo paese [l'Irlanda] ha qualcosa di molto particolare. Qui tutto vibra costantemente, l'erba delle pratrie come la superficie delle acque, tutto sembra indicare una presenza. La luce e' mobile e dolce, e' comeuna materia mutevole. Vedra'. Persino il cielo e' vivo."
p.316 Questo libro e' dedicato all'uomo.
Notizie del mondo, Philip Levine, Mondandori Poesia
p.124 ...and I waken
in a flood of dust rising from
nowhere and from nowhere comes
the actual voice of someone else.
p.128 That afternoon I walked the crowded streets
looking for something I couldn't name,
something familiar, a face or a voice or less,
but not these shardsof ash that fell from heaven.
p.152 I had to put one foot in front of another,
hold both arms out of balance, stare ahead,
breathe like a beginner, and hope to arrive.
Alta Fedelta', Nick Hornby, Guanda
p.75 -il passato la padroneggio niente male. E' il presente che non capisco.
p.108 Il sesso e' praticamente l'unica cosa degli adulti che mi venga bene; strano, pero', e' anche l'unica capace di farmi sentire ancora come se avessi dieci anni.
p.245 "Ok. Allora ecco la mia cinquina definitiva. Numero uno: 'Let's get it on' di Marvin Gaye. Numero due: 'This is the house that Jack built', Aretha Franklin. Numero tre: 'Back in the uSA' di Chuck Berry. NUmero quattor: 'White man in the Hammersmith Palais' dei Clash. E, per ultimo, last but not least, ah ah ah, 'So tired of being alone' di Al Green."
Lanzarote, Michel Houellebecq, Bompiani
Tutti sanno com'e' la vita e l'effetto che fa.
La sesta estinzione, Elisabeth Kolbert, Neri Pozza
p.255 ...se paragonato a quanto accade alle Hawaii: nell'isola un nuovo invasore viene aggiunto ogni mese (e' importante segnalare che prima che l'uomo si stabilisse alle Hawaii, le nuoe specie sembrano essersi stabilizzate nell'arcipelago al ritmo di una ogni diecimila anni).
p.320 La Sesta Estinzione continuera' a determinare il corso della vita sul piantez molto dopo che cio' che l'uomo ha scritto e dipinto e costruito sara' ridotto in polvere, quando magari i ratti giganti avranno -oppure no- ereditato il pianeta.
L'allegria degli angoli, Marco Presta , Einaudi
p.3 Dopo un'ora, comunque, io e Giorgio eravamo pressoche' d'accordo su tutto. In sostanza, non serviamo neanche come ripieno per i tortellini
p.41 La signora Casilde, come tutte le bidelle in pensione, frequenta i migliori atelier.
p.165 Non ho un lavoro, non ho un amore, non ho aspettative. Ma come Faraone danzante, non sono secondo a nessuno.
p.168 Onora il padre, la madre e le sue melanzane alla parmiggiana.
p.181 La signora Mchelina mi fa una carezza. Molti possono darti un abbraccio, una pacca sulle spalle, un bacio su una guancia o sulle labbra. Una carezza te la fara' solo chi ti ha davvero nel cuore.
Lacci, Domenico Starnone, Einaudi
p.90 Una volta, forse una quindicina d'anni fa - era estate, eravamo in vacanza, passeggiavamo lungo la riva del mare -, mi si rivolse inaspettatamente non col solito tono,ma seria: "non ricordo piu' niente di noi". Presi coraggio, chiesi: "Di noi quando?" "Sempre:dal momento che ci siamo conosciuti fino a oggi, fino a quando moriro'".Evitai di ribattere, e non scherzai nemmeno sull'insensatezza di quell'arco temporale.Mi salvo' un luccichio nell'acqua, era una moneta da cento lire. La raccolsi, gliela diedi per farle piacere. La esamino' con attenzione, poi la getto' di nuovo in mare.
p.90 Sia io che lei conosciamo l'arte della reticenza. Dalla crisi di tanti anni fa abbiamo imparato entrambi che per vivere insieme dobbiamo dirci molto meno di quanto ci taciamo. Ha funzionato. Cio' che Vanda dice o fa e' quasi sempre il segnale di cio' che nasconde.E il mio continuo consentire cela che da decenni non c'e' niente, assoultamente niente, su cuiabbiamo sentimenti in comune.p.133 Sono state ore leggere, forse le piu' lievi mai vissute in questa casa.Abbiamo frugato dappertutto, stanza dietro stanza. In principio ci siamo limitati a guastarel'ordine dei nostri genitori, tallonati allegramente dal gatto. Poi ci siamo fatti prenderela mano e siamo passati a sfasciare tutto.
Il telefono senza fili, Marco Malvaldi, Sellerio
p.13 ...Il mare, a sua volta, risultava bagnato al tatto, salao al gusto e ripugnante all'olfatto, a causa delle eselazioni di petrolio e idrocarburi... le foglie erano verdi, le striscie pedonali erano bianche e le schiene dei villeggianti erano sul rosso, come del resto il bilancio del Comune... i bambini giocavano, le mamme allettavano, i vigili multavano e i giornalisti esageravano; il tutto mentre gli impiegati pubblici, consci dell'importanza di avere un comportamento stabile e prevedibile al fine di far stare tranquilli i cittadini, non facevano una sega, come al solito.
p.175 . Uno, fra compiu'te, table' e cellulari, lascia la tracia qualsisi cosa faccia. - Davvero - commento' Ampelio- Per anda' sempre piu' veloci, siamo diventati peggio delle lumache.
Addio mio Novecento, Aldo Nove, Einaudi Editore
p.35 Tu sei, tu sei / nel centro / adesso.
p.106 La Grazia e' ovunque ed e' solo per questo / che non si vede. Quando uno s'aspetta che arrivi e non s'accorge che e' arrivata da sempre e attorno, com roteante...
Il grande racconto dell'evoluzione umana, Giorgio Manzi, ilMulino
p.365 Le due specie, H. neadnderthalensis e H. sapiens [comparso ~200ka], che si incotrarono sul territorio europeo intorno a 35 ka rappresentavano i rami terminali di due distinte storie evolutive, sviluppatesi rispettivamente in Europa e in Africa. Con ogni probabilita', dunque, erano specie geneticamente distinte, come ci conferma anche il dato bio-molecolare. Nell'immaginare questo incontro, dobbiamo anche ipotizzare che le ultime popolazioni neanderthaliane, nel pieno dell'ultima glaciazione quaternaria, potevano ormai essere vicine al collasso, come probabilmente lo eranstate piu' volte le popolazioni di H. heidelbergensis nel corso del Pleistocene medio. Tuttavia, sia gli antenati dei Neanderthal sia gli stessi Neanderthalerno riusciti a superare queste crisi ambientali e demografiche... Ma questa volta c'e' una variabile di troppo nell'ambiente e questa variabile si chiama H. sapiens: siamo noi o meglio i nostri rappresentanti nel tardo Pleistocene europeo, i Cro-Magnon... noi ce l'abbiamo fatta, mentre lui, il Neanderthal, il fratello da cui ci separammo 0.5 milioni di anni fa, si e' estinto. Per sempre.
Da una crepa, Elisa Biagini, Einaudi editore
p.33 Ho le orecchie confuse come api per tutto il tuo liquido silenzio, i lobi
fazzoletti annodati: poggio il capo sul cuscino piu' nero.
p.61 la parola silenzio ha messo spine, passando, ti buchi le calze a un suo respiro.
p.66 ti guardo, come si guarda una casa in fiamme. (mi guardi, come si guarda un fil di ferro in un prato.)
p.69 intrecciata alla federa, siedo e taglio le ore a fette sottili - che durino.
p.100 come su foglio accartocciato che si liscia resta il segno crepa a colarci l'inchiostro.
(noi ci imbeviamo d'infiniti spigoli.)
Dimentica il mio nome, Zerocalcare, bao
p.81 nella scala dell'abbruttimento umano, downtown abbey si situa tra la masturbazione a ore pasti e l'eroina.
"Finche' non sarai diventato un uomo." E che significa? Ma poi quando si fa il passaggio da ragazzo a uomo?possibile che non mi sono accorto che avevo finito il livello? Sicuro mi sono scordato di salvare.
Siamo buoni se siamo buoni, Paolo Nori, Marcos y Marcos
p.14 ... ma cosi', per la strada, ecco io, quando incontro le cose molto femmine, disinvolte ad esistere, per me e’ come una specie di incanto che mi viene da dire “Ooooh”. Come se non me l’aspettavo ma lo riconoscevo, quell’odore.
Quell’aria.
Quel colore li’, disinvolto ad esistere.
p.16 “5. Dei libri”
Dei libri, quando ero piccolo, mi piacevano le pagine bianche che ci sono alla fine. Mi sembravano una specie di regalo che mi sembrava bellissimo che si potesse rubare senza che se ne accorgese nessuno.
Pagine bianche, in un mondo che quando ero piccolo era un mondo tutto a righe. Sempre stato un po’ insofferente, alle righe. Non che sia importante.
p.160 "113. Peccato"
E ero uscito per andare in casa editrice in bicicletta e a Bologna, andare in bicicletta, nonsulle pist ciclabili, che erano scomode, e poche, e non le considerava seriamente nessuno, quando nevicava i mezzi del comune che spalavan la neve la spostavano, dalla strada, sulle piste ciclabili, per dire la considerazione ch avevano per le piste ciclabili, e quel mattino, a andare in bicicletta, non sulle piste ciclabili, per strada, a Bologna, era proprio bello, avevo pensato, peccato per le moto le macchine e gli autobus che rompevano i coglioni.
p.195 "142. Delle volte"
Chissa' che cosa mi aspettavo, in quei giorni li'.
Eran dei giorni che non sapevo bene cosa aspettarmi e neanche se aspettarmi qualcosa che delle volte uno si aspettava chissa' che cosa, invece succedeva chissa' niente.
Saggio sul luogo tranquillo, Peter Handke, Guanda
p.70 E adesso l'argilla giallo-rossastra del suolo che vidi attraverso il foro di un nodo
nelle tavole di legno del pavimento di un bagno pare quasi viva.
p.72 Quel che mi sono chiesto in segreto prendendo questi appunti me lo domando ora anche
per iscritto: la mia ricerca di Luoghi Tranquilli nel corso della vita, in tutto il mondo
e sempre senza una particolare necessita', era forse espressione se non di una fuga dalla societa',
certo di una riluttanza, di un'insofferenza verso ogni compagnia? E il fatto che io in mezzo agli altri mi alzassi bruscamente in piedi e me ne andassi lontano, cercando di mettere tra me e loro
molta strada, e innumerevoli gradini: era un atto asociale, antisociale? ... Ed e' anche vero
che il gesto di chiudere a chiave la porta della toilette si accompagnava a un lungo sospiro
di sollievo: "Finalmente solo!".
p.88 Perche' quando alla fine mi alzai dalla panchina e mi accodai alla fila di chi andava e veniva divenni, per pochi istanti che tuttavia non furono niente, parte della processione al Luogo Tranquillo...
p.104 Non una sola parola sale alle labbra ne', ed e' ancora piu' grave, entra nel cuore, nei polmoni, nel sangue. Al massimo una frase muta, impercettibile: "Devo sparire alla svelta!".
p.105 Lo sbraitare, rintronare, strepitare e strillare di fuori: trasformato in mormorio di popolo e in rumore del mondo. Via, su, ritorna tra gli altri, polisillabico, ricolmo della voglia di parlare.
Smamma, Valentina Diana, Einaudi
p.64 Riflettendoci con piu' attenzione, la torta e' un simbolo. Rappresenta la dedizione, la cura, la manualita' e l'accudimento, tutte cose che dovrebbero stimolare lo sviluppo di una personalita' aperta e ben disposta verso il prossimo. Pero' tu, piu' ne mangi, piu' diventi leghista.
Non vorrei adesso dilungarmi in smancerie.
Noto semplicemente che ci sono delle relazioni tra le cose, le piu' impensate.
p.160 Cosi' dopo appena cinque giorni hai riavuto le tue cose, perche' non sono un padre padrone, ma una madre madrona.
p.161 Sono stati giorno in cui camminavo a testa alta e salutavo tutti e tutti mi salutavano. ... Era tutto bello, era tutto semplice, perche' avevo la chiave. La chiave bastava infilarla nella toppa, girare e la porta si apriva.Pensavo cosi', in quei giorni in cui credevo che se fossi entrata in un cerchio e avessi alzato un poco le braccia Vitruvio e Leonardo avrebbero detto "Ferma, cosi', perfetta."
p.228 Io, mi pare di capire, se proprio posso fare qualcosa, posso farti spazio, passare con scopa di saggina, spostare le foglie, scoprire il selciato perche' tu possa guardare, almeno, dove posi i piedi.
I piedi sono tuoi. La strada e' tua. Ci metto le parole, ci metto le mani e il cuore.
Assurdo universo, Fredric Brown, Meridiano Zero
p.188 - Se lo voglio? Caro... oh, amore...
Un momento piu' tardi Keith, con un'espressione imbambolata e forse un po' sciocca, si precipitavafuori dal dregstore a prendere un taxi.
Quello, penso', era il mondo fatto per lui.
Una commedia italiana, Piersandro Pallavicini, Feltrinelli
p.308 Nel modo in cui io, lui, la Paola, voi, tutti quanti, vorremmo.
Lo so. Lo so che da' le carie.
Ma, spesse volte, la vita non e' soltanto morte, sofferenza, orrore.
Tutti giu' per terra. Remixed, Giuseppe Culicchia, Mondandori
p.1 Giro giro tondo, casca il mondo...
Da troppo tempo il mondo sembra sul punto di cascare e io nell'attesa mi limito a girare in tondo, giorno dopo giorno. Faccio sempre piu' o meno lo stesso percorso. Senza una meta. Ogni mattina gli stessi video. Le stesse notizie. Gli stessi scatti. Ogni pomeriggio le stesse vie. Le stesse vetrine. Le stesse facce. I commessi guardano fuori dai negozi come gli animali allo zoo guardano fuori dalle gabbie. Rispetto a loro mi sneto libeo. Ma sono solo libero di non far niente.
YouTube Spotify Youporn. Piazza Vittorio via Po piazza Castello. E poi di nuovo. YouPorn Spotify YouTube. piazza Castello via Po Piazza Vittorio. Tutti i giorni. Pixel dopo pixel. Passo dopo passo. Giorno dopo giorno. All'infinito.
La vita perfetta di William Sidis, Morten Brask, Iperborea
p.246 Da lontano Boris sembra seguire una linea retta tracciata sul marciapiede, mentre William continua a cambiare direzione, come se ogni cosa che incontra avesse un proprioc entro di gravita' ad attirarlo, come se non vedesse dove mette i piedi o arrancasse senza riuscire a tenere il passo del padre. Spesso incescipa sul pave'.
p.387 William sente un ronzio da qualche parte dentro di se', dietro gli occhi, una specie di ronzio, e le palpebre smettono di battere.
La vita non e' in ordine alfabetico, Andrea Bajani, Einaudi
p.3 Con ventuno lettere -ha detto prendendole tutte nelle mani e poi passandole sotto i nostri nasi- si puo' costruire e distruggere il mondo, nascere e morire, amare, soffrire, minacciare, aiutare, chiedere, ordinare, supplicare, consolare, ridere, domandare,vendicarsi, accarezzare
p.102 ``Senza"
Soprattutto sente la malinconia di quando ci si rende conto che si e' smesso di cercare una cosa,di quando ci si accorge che tra le tante cose imparate, si e' imparato a vivere senza.
Il sangue amaro,Valerio Magrelli, Einaudi poesia
p.37 [Matrice]
Ti guardo, cerco di guardarti dentro,
come se mi sporgessi su un abisso.
Mi affaccio al parapetto e guardo giu'
in fondo al tuo silenzio, mentre leggi
in una lontananza irraggiungibile.
Vorrei stare cone te li' in basso, invece
resto inchiodato a questo ponticello
atterrito e remoto, separato,
legato alla vertigine che amo,
se amore e' la distanza che ci chiama
e insieme la paura di varcarla.
p.55 Cave cavie!
O forse sono cavie, queste poesie che scrivo,
per qualche esperimento concepite,
che tuttavia non so.
Non so perche' si formano,
eppure mi affeziono e le chiamo per nome,
topolini vivissimi, allarmati
da che?
La dirimpettaia e altri affanni, Silvio Ramat, Mondadori
p.21 Il vedervi mi fa bene. Dunque siamo!
E pazienza se non piu' cogitabondi
nelle sfere del sublime come un tempo,
troppo inquieti, cosi' pare, per le ossa
e altri oscuri mutamenti anche piu' addentro,
mentre il cuore torna ad essere un incerto
marchingegno ed e' bandita l'ovvia rima
coll'amore.
p.83 Un orzo in tazza grande e il batticuore.
Marocco, romanzo, Tahar Ben Jelloun, Einaudi
p.100 Si pensa che tutto si svolga a Casablanca, invece e' girato in uno studio cinematografico dove ogni cosa e' necessariamente falsa, eccetto la magia incomprensibile di questo film che vediamo e rivediamo senza stancarci mai.
p.125 "Si viaggia soltanto per conquistare o per farsi conquistare", scriveva Andre' Suares nel Viaggio del condottiero.
p.127 In arabo, si dice come augurio: "Dio riempia la tua casa". Nessuno apprezza o ricerca la solitudine.
p.129 Chiunque voglia essere accarezzato dalla luce di questo paese venga a Marrakech quando la primavera precoce si risveglia, bagliori rossi volteggiano in cielo e un umorismo feroce lo rendera' oggetto di derisione.
p.169 L'immortalita' ha qualcosa in comune con il deserto. Condividono l'assoluto, la limpidezza, il silenzio e la profonda solitudine.
Tersa morte, Mario Benedetti, Mondandori
p.69 Come testimoniare i morti,
vivere come lo fossimo,
morire come lo siamo. Per la vita
e' la scoperta
della morte e della vita.
Gli sdraiati, Michele Serra, Feltrinelli
p.13 Anche quando basterebbe un nonnulla per chiudere il cerchio, tu lo lasci aperto. Sei un perfezionista della negligenza.
p.21 chi nel frattempo cerca di continuare a vivere.
p.85 In termini tecnici, sono il tipico relativista etico... sta a indicare quella larga fetta di adulti occidentali che, a parte una ridottissima serie di precetti senza tempo e senza copyright (tipo non ammazzare e non rubare), non riescono a trovare indiscutibile alcunassetto etico, specie nella vita privata. Di qui una diffusa incapacita' di pronunciare certi No e certi Si' beli tonanti, belli secchi, con quel misto di credulita' e di boriache aiuta, e tanto, a credere in quello che si dice. Sono il tutote ondivago di un ordine empirico, composto e poi scompaginato giorno per giorno, scritto in nessun Libro, impresso su nessuna Tavola.
p.86 Io quando penso al giusto daffare penso solo all'onesto, parziale e non necessariamente compiuto tentativo di cercare un equilibrio decente tra la propria porca presenza al mondo e la porca presenza degli altri.
p.89 Se non esercito il potere non e' soltanto per pigrizia (conta anche quella, ma non e' cosi' determinante). E' soprattutto perche' al potere, cosi' come si e' strutturato prima di te e di me, io non riesco piu' a credere. E dunque non posso, imbrogliando me stesso, imbrogliare anche te.
p.108 Ti ho chiamato -Aspettami!- ma non hai risposto. Non mi sentivi piu'.
Finalmente potevo diventare vecchio.
Di tutte le ricchezze,Stefano Benni, Feltrinelli
p.31 Il vitello souviens-moi ha infatti tre varianti.
Il vitello nature, se vi dimenticate di accendere il gas.
Il vitello trop-tard, mezzo bruciato ma quasi mangiabile.
Il vitel tonne', vale a dire che dovete buttare via la fettina carbonizzata e mangiarvi una scatoletta di tonno.
p.65 Il dodecalogo del buon cane
2. Odora il padre, la madre e tutto il resto.
12. Il tuo padrone non e' strano, e' umano: accetalo.
p.131 E' cosi': ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute.
Nella terra di mezzo,Luciano Erba, Mondadori
p.19 Il formaggio
Sara' bene parlando di un mio modo / di abitare nel mondo del presente
(un sistema spaziale dove scambio /forma e corpo con quanto mi sta attorno
con le cose alle quali vado incontro / per vivere in loro e loro in me)...
avevo fame era tempo di guerra / da parte a parte guardavo nei buchi
di una fetta sottile di formaggio / cosi' assorto mi sentivo rapito
ed ero un po' di qua un po' di la'.
p.47 Vorrei passare alla storia / come un'unita' di misura
Watt Volt Faraday / oppure dare il nome a una scala
come Mercalli Fahrenheit Reaumur / la mia sarebbe la scala della noia
al grado uno la pioggia di novembre / al due i locali notturni
al tre, quattro... scegliete voi / e cosi' via, fino al nove, me stesso.
Il declino delle guerre civili americane,George Saunders, Einaudi
p.67 Gli ricordo che ha un conto strepitoso da pagare. Dice grazie. Dice che il conto e la sua bravura nel mettere in difficolta' i grandi criminali sono le uniche cose strepitose che ha. Ridiamo. Ridiamo un altro po'. Scuote la testa ed esce. Lo maledico sottovoce, poi chiudo in anticipo e ritorno nella solitudine della mia casa.
p.79 Quando ho finito gli dico che e' andato benissimo e lui mi ricorda di togliermi dall'orario i minuti passato ad ascoltarlo cosi' non me li pagheranno per sbaglio.
Livelli di vita, Julian Barnes, Einaudi
p.5 Metti insieme due cose che insieme non sono mai state. E il mondo cambia.
Sul momento e' possibile che la gente non se ne accorga, ma non ha importanza.
Il mondo e' cambiato lo stesso.
p.101 E qualsiasi tuo gesto, qualunque traguardo successivo, diventa piu' vacuo, piu' fioco, piu' irrilevante.
Non ti ritorna nessuna eco; non c'e' valore, non c'e' risonanza, manca la profondita' di campo.
p.117 ... Quando tornano piacere e allegria, sebbene tu riconosca che l'allegria si e' fatta piu' fragile e
che l'attuale piacere non ha paragone con la gioia passata.
Quando il dolore e' "soltanto" ricordo del dolore, ammesso che cio' sia possibile.
Quando il mondo torna a essere "soltanto" il mondo e hai la sensazione che la tua vita si svolga
di nuovo sul piano orizzontale, con i piedi per terra.
Argento vivo,Marco Malvaldi, Sellerio
p.13 Leonardo. Per vivere programma, per sopravvicere legge. Ama Letizia.
Letizia. Per vivere insegna a leggere, per sopravvivere programma la vita a Leonardo. Che ama, nonostante tutto.
p.14 Tanasso. Ingegnere. Una costante universale.
Il dottor Luzzati. Editoe. Anziano, gentile, cardiopatico. Legge molto, pubblica poco, dorme pochissimo, non ride mai.
p.255 ...la quale rivelava un crocifisso dorato che si stagliava su uno dei piu' bei calvariche Constantino avesse mai visto.
Manuale del perfetto cercatore d'alberi,Tiziano Fratus, Kowalswi
p.53-54 Il concetto di bonsai nasce in Tibet. I monaci buddisti erano diventati famosi come guaritori...
Il modo migliore per poter ricreare le formule e i preparati utili ai medicamenti era portarsi dietro le piante.
...il superstite del bombardamento atomico di Hiroshima , un bonsai di pino bianco
della famiglia Yamaki... Anche altre due specie sopravvissero a queste tragedie: un Ginko biloba,
sempre a Hiroshima, e una pianta di caco a Nagasaki.
p.185 Dodici monumenti della natura da non perdere in Italia: 1. Olivastri di Luras (Sardegna, 4000 anni)
2. i 5000 ulivi del S'Ortu Mannu (Sardegna, 200-900 anni)
3. i grandi Ficus di Palermo (Sicilia, 100-160 anni)
4. l'araucaria monumentale dei parchi di Genova Nervi (Liguria, secolare)
5. il larice di Pietraporzio (Piemonte, 650 anni)
6. le sequoie piu' antiche di Italia a Pollone (Piemonte, 164 anni)
7. l'olmo di casa Mordini a Pievepelago (Emilia-Romagna, 300 anni)
8. la quercia di Pinocchio (Toscana, 600 anni)
9. il cedro del Libano di Varese (Lombardia, 164 anni)
10. i pini loricati del Pollino (Basilicata/Calabria, millenari)
11. i larici di San Gertrude (Trentino Alto Adige, millenari)
12. il cipresso di San Francesco a Verucchio (Emilia-Romagna, 800 anni)
Resistere non serve a niente, Walter Siti, Rizzoli
p.45 L'amicizia e' impastata di memoria lunga, di fraternita' fossili, di residua disponibilita'
al mutuo soccorso; di un vaglio che si sedimenta negli anni e non sempre sa dare ragione di se'.
Tutte le altre relazioni che si contrabbandano come amicali sono in realta' opportunistiche
p.47 Il denaro, quando e' tanto, ti insegna a semplificare; ma la pace e' solo per chi se la puo' permettere.
p.258 il rapporto che Morgan intuisce con Dio e piu' vitale e collaborativo. Forse riassunto
in due versi che ha trovato dipinti, in un cartiglio con fregi di mele cotogne, sulla facciata
della cascina appartenuta ai Trivulzio : "perche' l'opera Sua (che nella tua/si trasforma) dev'essere
continuata". Gli dei ci stimano di piu' se invece che limitarci a servirli proviamo a imitarli.
Passi, Jerzy Kosinski, elliot
p.85 Si arresto' davanti a me e, alzando la testa a fatica, mi sputo' in faccia.
Attesi. I suoi occhi sembrarono sprofondare nelle orbite, poi le mani gli ricaddero impotenti sui fianchi.
Mi volto' le spalle, muto, stanco, vecchio.
p.101 non seppe mai che ero il suo amante anche se avevamo lavorato insieme a lungo nello stesso ufficio.
p.106 quando il vaso fu quasi pieno di farfalle, mettemmo sotto l'orlo dei fiammiferi accesi. il fumo azzurrino saliva
lentamente tra i fiori palpitanti dell'interno. Dapprima sembro' che ogni nuovo fiammifero aggiungesse non morte ma vita
alla massa dei petali viventi, perche' gli insetti volavano sempre piu' in fretta, urtandosi, facendosi cadere la polvere
colorata dalle ali.
p.111 lo spirito tranquillo come il piolo di un attaccapanni sotto un cappello dimenticato, e sarei rimasto la',
senza tempo, non misurato, non giudicato, senza seccare nessuno, sospeso in eterno tra il mio passato e il mio futuro.
p.152 si svesti', entro' nell'oceano e comicio' a nuotare. Sentiva i movimenti del suo corpo e il freddo dell'acqua.
Una fogliolina marcia, color marrone, le sfioro' le labbra. Prendendo un profondo respiro, si immerse. Sott'acqua
un'ombra scivolava sopra le alghe, dando vita e movimento al fondo dell'oceano. Alzo' lo sguardo attraverso
l'acqua per scoprirne la fonte e scorse la fogliolina che prima l'aveva toccata.
Stoner, John Williams, Fazi editore
p.9 "... dove resto' a insegnare fino alla sua morte, nel 1956. Non supero' mail il grado di ricercatore, e pochi studenti,
dopo aver frequentato i suoi corsi, serbarono di lui un ricordo nitido"
p.147 Dopo un momento, Edith disse: "Tu cosa?". Parlava con calma, senza alcun tono di sfida.
"L'unica cosa che puoi fare e' lasciarmi, e non lo faresti mai. Lo sappiamo entrambi."
p.205 "E per oltre vent'anni non si rivolsero piu' la parola"
p.207 "Era arrivato a un'eta' in cui, con intensita' crescente, gli si presentava sempre la stessa domanda,
di una semplicita' cosi' disarmante che non aveva gli strumenti per affrontarla. Si ritrovava a chiedersi se
la sua vita fosse degna di essere vissuta. Se mai lo fosse stata. ... Provava un piacere triste e ironico al pensiero
che quel poco di conoscenza che si era conquistata l'avesse condotto a tale consapevolezza e che alla lunga
tutte le cose -perfino cio' che aveva imparato e che gli consentiva quelle riflessioni- erano futili e vuote, e
svanivano in un nulla che non riuscivano ad alterare.
p.219 E cosi' ebbe la sua storia d'amore.
p.226 Quand'era giovanissimo, Stoner pensava che l'amore fosse uno stato assoluto dell'esser a cui un uomo,
se fortunato, poteva avere il privilegio di accedere... Arrivato alla mezza eta', cominciava a capire che non era
ne' un'illusione ne' uno stato di grazia: lo vedeva come una parte del divenire umano, una condizione inventata
e modificata momento per momento, e giorno dopo giorno, dalla volonta', dall'intelligenza e dal cuore.
Datura, Patrizia Cavalli, Einaudi
p.34 e se mi guardi davvero e poi mi vedi?
io voglio che stravedi non che vedi!
p.107 che qualcosa di me / possa valere, dopo di me,
anche solo cinque lire piu' di me, / mi e' insopportabile.
Io voglio quel che valgo / qui con me.
p.101 rivoglio il tetano / in tarda mattinata / e il morso della vipera
di pomeriggio in piazza, la meningite / verso mezzanotte
e la poliomielite / subito al risveglio.
Rivoglio la mia salute, / fantasiosa salute
cosi' potente e certa / che si eccitava a riempire
il suo ineffabile silenzio di terrori.
Nelle foreste siberiane, Sylvain Tesson, Sellerio
p.152 2 maggio: ... Torniamo a casa con il pranzo: tre omul' maculati.
questa sera i cani avranno le teste e le interiora, mescolate al pastone
di farina e strutto. In lontananza, il sole appare e scompare fra le nuvole.
Il paradiso avrebbe dovuto essere qui: uno splendore incomparabile,
nemmeno un serpente, l'impossibilita' di vivere nudi e troppe cose da fare
per avere il tempo di inventare un dio.
p.199 preferisco l'omaggio alla gratuita' che trovo in Gilles, una frase
che un eremita potrebbe adottare come motto: "meno la sua vita aveva scopo
e piu' acquistava senso."
p.199 perche' Dio, nella sua infinita saggezza, non ha fatto in modo che
l'uomo semplicemente credesse in lui, senza porsi domande? Aver inventato
una cosa assolutamente inescplicabile come la fecondazione dei fiori
ad opera degli imenotteri e poi aver dimenticato di dare segni tangibili
della propria esistenza: che trascuratezza!
p.201 Avrei preferito crollare disteso nel tepore di una capanna, ma la Russia
mi ha insegnato a non sperare mai in un momento di tregua per recuperare
le forze. Dopo aver viaggiato fino allo sfinimento, bisogna essere pronti
a distruggersi con la vodka.
p.251 la mattina ha un sapore di morte, il sapore della partenza.
I cani alzano la testa. Si sente un ronzio che diventa sempre piu' forte.
E' la barca. Un punto s'ingrandisce all'orizzonte. Un punto finale.
Prove di liberta', Stefano Dal Bianco, Mondadori
p.10 stiamo in una cerata solitudine, tu ed io /
(se sapessi chi sei o come ti si chiama) /
ma devo dirti grazie, come sempre, /
per sempre lo stesso motivo, che nel vuoto /
cosi' intero in cui tu stai / mi tiri dentro...
e volentieri vengo (recelcitrando solo /
pro forma, facendo finta per un po', /
per abitudine, che qualcosa ci sia /
da difendere ancora / nella mia vita...)
p.31 A volte sembra che il tuo nome /
e tutto cio' che credi d'essere scolori, /
e li' nel centro della nullita' paurosa / si distingua qualcosa /
che tu sai essere te / ma non sai come chiamare /
non sai come fermare / prima che torni ad essere dal bianco
Il senso di una fine, Julian Barnes, Einaudi
p.105 certe volte penso che lo scopo dell'esistenza sia quello
di riconciliarci, per sfinimento, con la sua perdita finale,
dimostrandoci che, indipendentemente dal tempo che ci vorra',
la vita non e' affatto all'altezza della propria fama.
p.150 C'e' l'accumulo. C'e' la responsabilita'. E al di la'
di questo, c'e' il tempo inquieto. Il tempo molto inquieto
Indice: p.3 Uno, p.59 Due
Philip Roth
Scrivere e' frustrante: si passa il tempo a buttar giu' parole sbagliate,
frasi sbagliate, storie sbagliate
Il piantagrane, Marco Presta, Einaudi
p.27 ti ho salvato la pelle, mica cotiche... Vieni, cammina basso.
Trattato di funambolismo, Philippe Petit, ponte delle grazie
p.33 Avvertimento: il filo non e' cio' che si immagina. Non e' l'universo /
della leggerezza, dello spazio, del sorriso. / E' un mestiere. /
Sobrio, rude, scoraggiante. /e chi non vuole intrapredenere una lotta accanita /
di sforzi inutili, periocoli profondi, trappole, /
chi non e' pronto a dara tutto per sentirsi vivere, non ha bisogno di diventare funambolo. /
Sopratutto non lo potrebbe. / A proposito di questo libro: /
lo studio del filo non e' rigoroso, / e' inutile.
p.112 ... io che speravo nel dono piu' caro ai funambolli -una fine sul filo-
lasciando agli uomini l'ingiuria d'una maschera sorridente, io che esortavo
gli altri sulla corsa "sappi che la vita e' breve. cosa c'e' di piu' audace
d'un uomo felice in pieno volo? di troppe feste non ha saputo approfittare", io, fragile funambolo,
minuscolo e tremante, mi distogliero' per nascondere le mie lacrime, e la mia paura.
La notte della morava, Peter Handke, Garzanti
p.16 Da un pezzo ci eravamo tutti disabituati a essere serviti e nemmeno
avevamo piu' intenzione di lasciare che accadesse. Non far avvicinare
nessuno, provvedere a se stessi! Ma essere serviti da una bellezza
simile, o in generale dalla bellezza, ci poteva ancora piacere.
E della donna sconosciuta, quasi spettrale, ci apparve bello
in primo luogo il fianco: che comunque, tra luce e semioscurita',
a tratti si vedeva con chiarezza.Una curva in sintonia con l'andamento
del suo accudire, no, del suo anticipare, si', del suo anticipare.
Bello ci apparve quel fianco? In esso ci apparve la bellezza.
Tutta la donna, tutta quella persona poteva solo essere altrettanto
bella. E la bellezza di quel fianco irradiava bonta'. Nella curva del fianco
bellezza e bonta' coincidevano. Il fianco della sconosciuta, senza
essere straordinariamente slanciato, era la sede della bonta'.
p.268-269 <<...Non scrivi piu', conservi per te le tue convulsioni e
i tuoi rapimenti, i tuoi secondi vibranti -una volta punti di partenza dei toui libri...
il tuo linguaggio di scrittore nasceva e vibrava dall'afasia,
un'afasia primaria. SEnza questa afasia primaria, ecco la tua convinzione,
non esisteva lo scrivere. (E il tuo scrivere poi tra colpa e gioia).
Ma l'afasia oggi? Come fondamento dell'arte scrittoria? Roba vecchia,
neve dell'anno scorso, interesse zero. Ogni parola e ogni frase al
giorno d'oggi sono a disposizione da subito, prefabbricate, per cosi' dire.
... Le vibrazioni sono cessate, amico!>>
p.323 Non aveva mai mostrato sensibilita' verso i suoi contemporanei.
In compenso si entusiasmava per una lucciola, un porcospino, un ruscello
con un pezzo di mica sul fondo, per una vecchia strada, uno sterco di vacca,
la dei capelli di un bambino, un rosso marnoso, un bianco di fiori
di cotogno. ... E piu' di una volta lo si era visto soffiare addosso
ad animali morti, con tutte le forze, mosche, ragni, coleotteri, api,
persino orbettini e topi, come se pensasse di avere il potere di
riportarli in vita... e solo in quei casi dimostrava passione.
Dalla vita degli oggetti, Adam Zagajewski, Adelphi
p.137 L'attimo / Un attimo di chiarezza dura cosi' poco. /
L'oscurita' resta piu' a lungo. Vi sono /
piu' oceani che terraferma. Piu' /
ombra che forma.
p.146 La stanza / ... / Ma cos'e' il mio lavoro - /
lunghe attese, immobile / pagine sfogliate, riflessione paziente, /
una passivita' poco gradita / a un giudice dal cupido sguardo. /
Scrivo lentamente, come se potessi vivere duecent'anni. /
Cerco immagini che non ci sono, / e se ci sono, sono ripiegate e riposte /
come gli abtiti estivi durante l'inverno, qunado il gelo screpola le labbra. /
Sogno la concetrazione totale; se la trovassi / certamente smetterei di respirare /
Forse e' bene che non riesca a fare molto.
p.169 Oh dimmi, come guarire dall'ironia, dallo sguardo / che vede senza penetrare;
dimmi come guarire / dal mio silenzio.
Niente, Janne Teller, Feltrinelli
p.86 Sofie spostava uno sguardo pieno di disprezzo da un rinnegato all'altro.
Lei aveva mantenuto la calma piu' perfetta. E quando il professore Eskildsen, dopo
averci sgridato senza interruzione per trentotto minuti, diede una manata sulla cattedra
e chiese gridando che cosa rappresentava tutto questo, fu lei a rispondere.
"Il significato" Sofie annui' come tra se'. "Voi non ce ne avete insegnato nessuno.
Percio' ce lo siamo trovato da soli."
p.113 "Se davvero queste cose avessero avuto un significato non le avreste
vendute, o mi sbaglio ?" concluse la sua filippica, facendo un gesto in direzione della catasta.
Pierre Anthon aveva vinto.
Ma poi fece un errore.
Ci volto' le spalle.
Infinita fine, Cesare Viviani, Einaudi
p.138 Il paesaggio sfumo', / e cosi' anche la strada del nostro arrivo. /
Eravamo sgomenti, / intorno a noi / venivano a mancare i luoghi.
p.140 Senza corpo, senza volto, senza espressione, /
senza nome, / saremo una specie di oceano ondeggiante / senza fine.
Fai bei sogni, Massimo Gramellini, Longanesi
p.196 L'intuizione ci rivela di continuo chi siamo. Ma restiamo insensibili
alla voce degli dei, coprendola con il richiamo dei pensieri e il
frastuoni delle emozioni. Preferiamo ignorarla, la verita'.
Per non soffrire. Per non guarire. Perche' altrimenti diventeremmo
quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi.
La seconda mezzanotte, Antonio Scurati, Bompiani
p.11: Alla fine la sera occidentale era arrivata, ma gradualmente,
e noi non ce n'eravamo nemmeno accorti. La mattina seguente ci eravamo
svegliati e non sapevamo piu' riconoscere la nostra immagine allo specchio.
Eppure non potevamo chiamare le nostre mogli o i nostri figli per rammentarci
chi eravamo, perche' dalle mogli avevamo divorziato e figli non ne avevamo.
Allora, semplicemente, ci siamo voltati indietro e abbiamo scoperto che
ci trovavamo a valle del punto di rottura.La catastrofe era stata a lungo
un evento che andava compiendosi, ma noi non avevamo avuto occhi per vederla
ne' orecchie per udirla: era stata una catastrofe al rallentatore. E cosi',
in calce a tutto il resto, dovemmo scoprire che perfino l'apocalisse aveva
fatto ben poco rumore.
A Venezia, la notte tra l'8 e il 9 novembre del 2072 il mare entro' in
laguna...
p.164: "Uccidilo subito, Aiace," gli dice. "Alla prima occasione. E' il loro
spettacolo, non il nostro."
p.343: Sulla laguna l'aria e' immota, umida, tiepida anche a quest'ora. Il braccio
sinistro pulsa in corrispondenza della vecchia ferita. E' una facile profezia
del tempo, la sua. Sara' brutto ancora, dicono i dolori reumatici. E hanno
ragione. No, non c'e' scampo, non cambiera' stagione. Eppure il sole si leva
ancora, il giorno sorge. Bisogna restare in vita.
Mr. Gwyn, Alessandro Baricco, Feltrinelli
p.30: Jasper Gwyn ci vede un tempo che non si aspettava, lo scorrere d'un tempo.
p.31: Veniva da pensare che aspettassero di depositarsi sul fondo di un enorme bicchiere.
p.32: ...era evidente che qualcosa era successo, tra la foto e il quadro, qualcosa
come una "peregrinazione". Jasper Gwyn penso' che doveva esserci voluto un sacco di tempo,
un qualche esilio, e certo il dissolversi di molte resistenze.
... e alla fine quel che gli era riuscito di ottenere era "rincondurre a casa"
quell'uomo coi baffi. Gli sembro' un gesto bellissimo.
p.51: Jasper Gwyn scelse la Caterina de' Medici, perche' sembravano lacrime sfuggite a un
lampadario
p.84: - Cosi' e molto piu' esatto, disse.
p.156: ... io sno tutta quella storia, sono il suono di quella storia, il passo e l'atmosfera,
e ogni personaggio di quella storia, ma con un'esattezza sconcertante sono perfino quel
paesaggio, lo sono sempre stata e lo saro' per sempre.
Quell'andarsene nel buio dei cortili, Milo De Angelis, Mondandori poesia
p.63, Scala F
Con l'esametro di un gatto bianco e nero
e le alberelle serene nella pioggia,
il tuo sguardo diventa astronomia
e tutto era vasto e fuori tempo e tutti
gli incubi, per un intero pomeriggio,
mi lasciarono.
Mammut, Antonio Pennachi, Mondadori
p.19 Sabato, primo novembre - ognisanti
Benassa e' alto. Coi capelli corti e la barba sempre lunga. E' il Capo storico
degli operai della Supercavi, Ed io gli sono sem[re stato a fianco.
Gli ho ridetto questa cosa dei milioni. Lui me l'ha negata. E mi ha raccontato tutta
la storia.
La riporto pari pari. E, in cuoro mio, gli credo quasi in toto.
Mi resta un solo, piccolissimo, margine di dubbio. Perche' sul tavolino della sala,
a casa sua, ho visto un "Quattrorote" nuovo. Che lui non aveva mai comprato prima.
Vanita' della mente, Gian Mario Villalta, Mondandori poesia
p.128Contiene tutta la luce / della materia / la noce
(anche il cileo, l'erba, i corpi che pesano
sul suolo, divisi piu' volte da una linea nera)
tutto si vede si mostra e' tutto
contenuto...
p.150 E il buio si smangia la faccia\sulle vetrine, tu porti
lontano il mio sguardo
tu fletti nella veglia
falsificato silenzio
chi vuoi che pensi a me e a te
alla luce dei fatti
chi vuoi che ci pensi eterni...
Io e te, Niccolo' Ammaniti, Einaudi Stile libero Big
p.74: Si e' alzata in piedi a fatica, si e' inginocchiata con una smorfia di dolore
e mi ha guardato. Aveva le pupille cosi' grandi e nere che l'azzurro dell'iride
non si scorgeva quasi piu'. - Guarda che se tu te ne stai nascosto e ti fai gli
affari tuoi non vuol dire che sei una brava persona. E' troppo facile pensare cosi'.
Era come se mi avesse letto nel pensiero.
p.96: E poi, io odiavo le fini. Nelle fini le cose si devono sempre,
nel bene o nel male, mettere a posto. A me piaceva raccontare di scontri
tra alieni e terrestri senza una ragione, di viaggi spaziali alla ricerca
del nulla. E mi piacevano gli animali selvatici che vivevano senza un perche',
senza sapere di morire. Mi faceva impazzire, qunado vedevo un film, che papa'
e mamma stessero sempre a discutere della fine, come se la storia fosse tutta li'
e il resto non contasse nulla.
p.116: Il volto e' disteso ed e' sempre bellissima. Sembra che stia dormendo.
Mi piego su di lei e le metto il naso sul collo.
Italia, Marco Lodoli, Einaudi
p.97: Avrebbero voluto dargli un bacio sulla tempia, ma un bacio non e' un gesto
previsto a casa Marziali, da adulti l'affetto e' indecente, fuori misura, quasi sconcio.
p.80: Mi guardava, aspettava davvero una risposta da me, ma io non ho mai letto nulla.
Gli ho detto quello che avrei detto a chiunque, qualunque cosa facesse. Non credo che tu
possa scegliere, scrivi quello che puoi, ma scrivilo bene e fai in modo che non somigli
mai a una sconfitta.
p.100: ho frequentato le chiese, le ho amate per lo spazio immenso che sanno trattenere
p.60: perche' sono fatta cosi', Italia, perche'? in questo mondo, io che domanda
sono ?
p.70: Erano stati cercati a lungo e invano, a quattro zampe. Io ero sicura che la mattina
prima quell'orecchino impolevrato non c'era, ero sicurissima d'aver pulito bene:
ma la casa nasconde i suoi piccoli segreti, li sposta, li protegge e li fa scoprire
solo quando vuole lei, se lo vuole, secondo la logica del'annunciazione. Ognuno di
quegli oggetti si era sottratto alla catena degli avvenimenti, s'era fatto in
disparte, come un bambino chiuso in un armadio che non vuole farsi trovare, anche se tutti
lo chiamano. Chi is perde diventa imprtante.
Marchesi si nasce, Gualtiero Marchesi, Rizzoli
p.122: Un grande impatto suscitarono tra i clienti di Erbusco le "Quattro paste"
cosi' essenziali da risultare provocatorie. Nel piatto avevo collocato
solamente due o tre fusilli, un pacchero, una forchettata di spaghetti e
un cucchiaio con dentro la pastina detta risone. Appena una campionatura senza
altro condimento all'infuori di un filo d'olio d'oliva leggero e pecorino
grattuggiato a fine cottura. Evitando ogni tipo di contaminazione
volevo celebrare il protagonismo della pasta, puntare sull'assenza di colore
e di sovrastruttura, esaltare la forma, primato della consistenza. La gente
restava attonita di fronte alla pochezza del piatto che intendeva richiamare
l'importanza della materia, della forma prima ancora del contenuto. Ed e'
il sapore a determinare la forma. Su questo credo varrebbe la pena
di meditare
Il cappotto di Proust, Lorenza Fochini, ed portaparole
p.68: -vi devo confidare qualcosa, monsiuer Guerin, ma mi vergogno un po'.
Figuratevi, a me paice la pesca e cosi' ogni domenia vado sulla Marna,
dove ho una barca. Madame Proust che e' cosi' buona un giorno mi ha detto:
"voi siete pazzo a prendere tanto freddo con quella umidita' del fiume.
Tenete il appotto di Marcel e avvolgetelo attorno alle gambe". E vi confesso
che da allora lo arrotolo attorno ai miei piedi. Ve lo dico solo per un
dovere di coscienza.
- No, no! grida Jacques, portatemi subito quel cappotto. Lo voglio anche
se e' sporco e strappato.
Ogni promessa, Andrea Bajani, Einaudi
p. 8 Restava li' per un po' e mi chiedeva Cosa faciamo, enza staccarsi da me.
Sentivo la sua domanda scaldarmi un punto preciso del petto, come se fossimo
costretti a parlarci da quel buco che lei mi scavava con il fiato delle sue
parole. E in quela domanda, dentro quel Cosa facciamo c'erano tante cose.
C'era il Noi che si squamava, c'era lei, c'ero io, c'era la casa, il nome
sul citofono, e c'erano i nostri genitori seduti sul balcone.
p.93 Sulla porta, prima di andarmene, ho dato a mia madre il biglietto che
le aveva scritto Olmo. Le ho detto Apri la mano, ci ho messo dentro la pallina
di carta, gliel'ho richiusa. Poi le ho dato un bacio e mi sono tirato alle spalle
la porta, l'ho sentita star ferma li' dietro mentre aspettavo l'ascensore. Sul foglio
c'era scritto Cara Giovanna, grazie, le lasagne sono sempre buone, anche il resto,
e anche Pietro, delle volte le cose arrivano che non te le aspetti, quando le
aspetti invece. E poi li' si era interrotto, aveva smesso di scrivere, la data
era quella dell'agenda, 3 marzo 1987, martedi', Santa Cunegonda Imperatrice.
p. 217 Per molte notti mi era stata abbracciata, mi si era stretta da dietro,
aveva cercato riparo aderendomi contro. All'inizio non diceva nulla, io spegnevo
la luce e appena era buio si stringeva sagomandosi a me, le curve contro
le curve, si faceva vuota dove io ero pieno e riempiva i miei vuoti. ...
La mattina dopo ci guardavamo, e in faccia avevamo la sorpresa e la condanna
di essere sopravvissuti al naufragio, e preparare la colazione, sedersi al
tavolo, condividere tutta quella miseria, quella poca cosa che eravamo noi due.